A scuola ci andiamo da soli

Relazione al convegno tenutosi a Ciampino (RM) il 5 giuno 2003

Arch. Maria Letizia Mancuso - Responsabile del corso di formazione
"Didattica Urbana e del Territorio" di Roma

E' particolarmente sentita dal Consiglio dell'Ordine degli Architetti di Roma e Provincia l'esigenza di istituire uno stretto legame tra la cittadinanza e la professione e tra l'Ordine e tutti quei soggetti ed istituzioni che riescano a divulgare, anche e soprattutto, in modo immediato e non convenzionale, la conoscenza e l' interesse per l'architettura, la città ed il territorio.
La volontà ed attenzione è quella di collaborare con tutte l'istituzioni e le associazioni che perseguono gli obiettivi di salvaguardia e tutela, rendendo sicuramente più incisiva l'azione di ognuno per l'emanazione di legislazioni e normative di promozione di progettazione sostenibile e di difesa della cultura Architettonica, consapevoli però, tutti, che tutelare significa essenzialmente creare consapevolezza nella opinione pubblica.

A tal proposito ricordo una frase che l'ex Ministro dei Beni Culturali, Giovanna Melandri, aveva inserito nel documento di presentazione del primo "Schema di disegno di legge recante disposizioni in materia di promozione della cultura architettonica e urbanistica":

"Il nostro paese ha visto, soprattutto negli ultimi decenni, in vario modo e per vari motivi, la compromissione del territorio e la mortificazione dei suoi valori paesagistico ambientali, sia naturali che costruiti, a causa di interventi architettonici e/o urbanistici realizzati, spesso solo nel nome del risparmio o del guadagno economico, fuori delle regole del diritto e al di là di ogni criterio estetico. E' quindi indispensabile e non più procrastinabile rammentare il valore culturale dell'architettura e porre attenzione sul ruolo che essa svolge,.. nella definizione dei contesti sociali ed ambientali."

Non è un caso che uno dei principali settori su cui fondare il rilancio della qualità architettonica ed urbanistica era, ed é ancora, attraverso l'art. 10 dello schema di legge, individuato nel campo della formazione scolastica "...per favorire l’istituzione e lo sviluppo d'insegnamenti scolastici volti alla conoscenza della cultura urbanistica ed architettonica, con particolare riguardo alla tutela del paesaggio."

Partendo da questi presupposti bisogna affrontare il nodo della formazione non degli architetti ma della committenza, promuovere cioè soggetti capaci di conoscere ed esigere la qualità del proprio habitat e proprio per porre attenzione alla formazione dei giovani nell' area dell'ambiente, del territorio é stato predisposto il progetto tra il MIUR ed il CNAPPC per l'istituzione di corsi di aggiornamento a distanza per docenti di scuole di ogni ordine e grado.

Molti Ordini professionali, tra i quali anche l'Ordine di Roma e Provincia, stanno collaborando a questa iniziativa, ma è importante anche chiedere il vostro contributo a questo progetto.
Chiediamo che ci sia memoria di tutte le iniziative svolte dalle scuole su tali temi: filmati, diapositive, relazioni, pubblicazioni e quant'altro e che copia di tale materiale venga inviato all'Ordine od al Cesarch, Centro Studi degli Architetti dell'Ordine di Roma, che provvederà a conservarlo, catalogarlo ed a predisporlo per l'inserimento su CD o in un portale INTERNET, per fornire materiale esemplificativo e di approfondimento ad altri docenti e per confrontarsi sulla didattica per il diritto all'architettura.

Noi architetti abbiamo iniziato mettendoci in discussione: la cultura architettonica necessita di nuovi strumenti di diffusione che superino i luoghi tradizionali con i quali fin ora ha "promosso" se stessa, che sono stati quasi esclusivamente gli spazi culturali deputati dall'editoria o i pubblici dibattiti: i convegni, i congressi.
Siamo noi i primi che dobbiamo convincerci della necessità di iniziare ad operare per un'educazione "diffusa", che dobbiamo permettere che i temi dell' architettura lascino gli ambiti specialistici per diventare "spazio culturale".
Il dialogo necessario fra gli artefici dell'ambiente costruito ed i suoi fruitori, che con esso soddisfano tutte le funzioni abitative e relazionali, è attuabile solo se entrambi, a scala diversa, siano stati resi partecipi del significato costruttivo, tecnologico, funzionale, ma anche simbolico ed estetico dell'architettura.