Le ragioni e gli obiettivi

Arch. Angelo Del Corso - Responsabile del corso di formazione
"Didattica Urbana e del Territorio" di Varese

Le ragioni

Relegata ad un anelito e serrata da volontà esterne alla nostra disciplina, l'Architettura è stata sostituita da codici per lo più sterili, da un'elencazione di coefficienti numerici e da un insieme di formule obbligate e generalizzate da applicare ad un territorio, invece, ricco di peculiarità tanto diverse e stimolanti. La conoscenza e la conseguente valutazione di queste differenze consentì la realizzazione del nostro patrimonio architettonico.

Il tentativo di omologare modelli predeterminati, in chissà quali stanze, produce la "edilizia del degrado" : l'antitesi dell'Architettura.
Al "Principe illuminato", l'antico committente padrone e tutore del territorio ed orgoglioso coautore del paesaggio, è succeduto un apparato timoroso della "genialità propositiva", a volte consapevole della propria incapacità censoria, e per questo impegnato alla redazione di innumerevoli regole a garanzia di un prodotto edilizio "canonico" (?).

Fare dell'Architettura risulta così una trasgressione.

L'obiettivo

E' necessario ritrovare il Principe. L'intera società deve recuperare la volontà e gli strumenti per ricollocare gli architetti nel loro ruolo, magari ridiscutendolo, e fornire a tutti i fruitori le chiavi interpretative e giustificative dell'architettura realizzata. Contrariamente l'omologazione dei modelli in scala micro e macro ambientale, oggi imposti da soggetti spesso estranei alla cultura architettonica, verranno perpetuati.
Sviluppare una "coscienza del territorio" è quindi condizione indispensabile per garantire la nostra partecipazione al futuro dell'Architettura.

Lo strumento

La scuola, in ogni suo ordine e grado, rimane luogo primario per la trasmissione di messaggi importanti alla formazione del cittadino. Risulta pertanto necessario fornire gli insegnanti degli strumenti necessari a trasmettere, attraverso le varie discipline (in particolare quelle storico-umanistiche), le chiavi per visitare e valutare l'ambiente e le sue modificazioni : il monumento, il quartiere, la città, il paesaggio.

Seppure con qualche perplessità, originate dal carattere "impositivo" dei corsi di aggiornamento, certamente è opportuno che l'Ordine professionale concorra alla qualificazione di questo "contenitore" già operante e consolidato nella scuola. Per il raggiungimento dell'obiettivo è comunque necessario selezionare le tematiche da affrontare e redigere uno schema metodologico unitario (fra gli Ordini Provinciali) applicabile alle diverse realtà territoriali. L'efficacia della proposta dipenderà dalla capacità che i rappresentanti degli Ordini avranno di occupare spazi centrali nelle relazioni con le istituzioni scolastiche e di garantire la qualità dell'impegno assunto.

Materiali possibili

Forse prima dello studio della struttura del linguaggio è opportuno affrontare l'analisi dei significati contenuti nell'immagine ambientale.
L'indagine nella storia e nelle ragioni della trasformazione dell'ambiente fisico fornirà gli elementi per la comprensione dell'odierno paesaggio : emergeranno le cause che portano, ad esempio, la costituzione di un insediamento industriale o urbano da un ambiente agricolo. Ed ancora lo studio della storia locale rivelerà quali spinte socio-economiche hanno preteso tali modifiche.

La comparazione cronologica tra Piano di Fattibilità (P.d.F.) o Piano Regolatore Generale (P.R.G.), oppure semplicemente lo sviluppo insediativo e la composizione delle Amministrazioni locali mostreranno le ragioni determinanti la qualità odierna del territorio esaminato e fornirà altri codici per la lettura del paesaggio. Questa procedura riuscirà forse a giustificare i motivi di un giudizio "genericamente" negativo ed innescherà processi di rivalutazione su molti altri aspetti del territorio.

Per ottenere queste risposte sarà rivolta una particolare attenzione a quei documenti già raccolti da studiosi locali e da centri di documentazione.