L'acqua e Roma

A cura dell'Arch. Maria Letizia Mancuso

Acqua e conservazione dell'unità

L'acqua ha costituito l'elemento primario di unità sociale intorno ad un nucleo abitato. Senza acqua non sarebbero sorte le città, nei luoghi e nel modo in cui oggi le conosciamo.

L'acqua costruisce Roma

La fonetica molto simile tra Urbs e Orbis era già usata in antichità per far comprendere la stretta relazione tra paesaggio naturale ed ambiente costruito: Rutilius Numatianus scriveva "Urbem fecisti quod prius orbis erat" e se, nel territorio, l'acqua è il fondamento di tutte le aggregazioni umane Roma né é l'esempio più eclatante.

Roma nasce lungo un fiume allora navigabile, a pochi chilometri dalla foce, nei pressi di un guado naturale (l'isola Tiberina), forzato punto di comunicazione fra le due sponde, come aggregazione di piccoli nuclei di popolazioni diverse arroccate sui colli dominanti la vallata del Velabro o dispersi nelle sottostanti paludi.

Per approfondire la storia dello sviluppo architettonico e urbanistico della città di Roma, consultate anche: gli acquedotti e le terme.

Il sito di Roma
Configurazione del territorio e denominazione dei vari colli
Primitivi insediamenti - Secoli XIII-XII a.C.
Sviluppo dei nuclei abitativi - Secoli XI-X a.C.
Fusione dei nuclei in sistemi parziali - Secolo IX a.C.
Formazione di confederazioni parziali - Sec. VIII-753 a.C.
Fusione delle confederazioni - La monarchia. 753 - 616 a.C.
Roma Repubblicana
Roma Imperiale

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Il fiume Tevere

Qualunque sia il modo ed il tempo della nascita della città di Roma tra il XIV ed il X secolo a.c. il Rumon (oggi Tevere) e i suoi affluenti (Aniene, Almone ed altri corsi più piccoli) la resero nodo perfetto per scambi commerciali.

La ricchezza d'acqua presente nella zona aveva favorito l' abbondanza di vegetazione, e accresceva la possibilità di allevare pastorizia e di coltivare la terra.

Le pareti scoscese dei colli, scavate dai corsi d'acqua nel terreno di natura vulcanica, la resero da subito facilmente difendibile, e anche quando, trascorsi molti secoli dalla sua nascita, dopo la distruzione della città (390 a.C.) alcuni senatori proposero di abbandonarla per trasferirsi nella sottomessa Veio, alla fine la vicinanza del mare e del Tevere spinsero a ricostruire la città dov'era.

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Il guado naturale dell'Isola Tiberina

L'isola Tiberina e il basso livello delle acque permette di guadare il Tevere, di collegare le popolazioni etrusche sulla riva destra ai latini, favorendo la nascita di nuclei edilizi in cui sostare per gli scambi commerciali.

Il guado è controllato dal colle Palatino il cui primo insediamento umano, probabilmente intorno all'anno mille a.C., viene chiamato, dagli etruschi posizionati sulla riva opposta del fiume, "Roma" probabilmente dal nome che davano già in precedenza al corso d'acqua (Rumon).

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I collegamenti

Il sistema fluviale rappresenta esso stesso una via commerciale importantissima; l'altro asse fondamentale è costituito dal tracciato che diventerà la via Salaria prolungata fino a congiungere i due mari Tirreno e Adriatico.

Le mura quadrate che sorgono sul Palatino, quadrate per la forma trapezoidale della sommità del colle, sono interrotte da tre porte: la Romanula e la Mugonis, che servono soprattutto al passaggio degli armenti per andare ad abbeverarsi al fiume, e la Caci.

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I colli

I colli sono disposti a raggiera intorno all'altura del Palatino, emergente dalla valle del Velabro, quasi tutti sulla riva sinistra del Rumon (attuale Tevere).

Su di essi si accampano i montani: i Latini, i Sabini, gli Etruschi; vengono tracciati percorsi di dorsale e di fondovalle, sulle sommità dei colli vengono costruite capanne, ricoveri per il bestiame, scavate cisterne per l'acqua, che formano aggregati stabili e speso circondati da steccati di legno. Rifugio per nuovi venuti si ingrandiscono e si compenetrano fino a formare la prima Roma quadrata.

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Le paludi

Nelle valli paludose, soggette all'inondazioni del Rumon, si raccolgono i Pagi (da cui Pagani) popolazioni irregolari, non appartenenti ad etnie precise, povere, che sopravvivano stentatamente, anche con piccoli commerci.

Il drenaggio della valle del foro è già attuato in età arcaica.

Le prime fortificazione dei colli avvengono anche per conservare separazione fra le differenti popolazioni - oggi diremmo etnie - che si stabilivano nei luoghi (era diverso il rito funebre, diversi i culti).

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Proposte didattiche

L'autore

Arch. Maria Letizia Mancuso

Laureata nel 1974, abilitatasi alla professione e all'insegnamento, si é sempre interessata dei temi connessi alla didattica e alla salvaguardia dell'Architettura contemporanea.

Consigliere dell' Ordine Architetti di Roma e Provincia, delegata ai problemi inerenti ai docenti - architetti, nonché all'integrazione fra il mondo professionale ed il mondo della scuola, fondatore e Presidente del Centro Studi, membro della Commissione "Scuola" del CNAPPC, membro del Comitato Paritetico MIUR - CNAPPC.