Gli acquedotti medioevali

A cura del Prof. Arch. Renata Bizzotto
Con la collaborazione dell'Arch. Maria Letizia Mancuso

La caduta dell'impero romano vede l'inizio della graduale distruzione degli acquedotti; i primi danneggiamenti sono legati alle calate dei barbari, i Visigoti di Alarico nel 410 d.C., i Vandali di Genserico nel 455 e gli Eruli di Odoacre nel 476. Non privo di conseguenze era stato anche il terremoto del 394.

Campagna romana

Ma è nel 534, in occasione dell'assedio di Roma posto da Vitige, re dei Goti, che gli acquedotti svolsero un ruolo fondamentale nelle vicende belliche. La guerra gotica contro i bizantini di Giustiniano è certamente una delle pagine più tragiche della storia di Roma. I goti si accamparono nella campagna romana, fra la via Appia e la via Latina, là dove due file di arcate si intersecano più volte. Le due arcate sostenevano l'una l'acqua Marcia, Tepula e Giulia, l'altra l'acqua Claudia e l'Anio novus. Sia gli assedianti che gli assediati murarono in piu' punti i condotti degli acquedotti, tanto che un tentativo di penetrazione dei Goti attraverso il condotto dell'acqua Vergine (che giungeva fino al Pincio), andò fallito poiché gli assediati avevano murato tutti gli sbocchi.

L'assedio fu tolto nel 538, ma da allora, per quasi mille anni, Roma fu priva delle sue acque.

Gli acquarioli
Fontana del Facchino

Durante il Medio Evo l'approvvigionamento idrico fu garantito ai pochi abitanti dagli acquarioli o acquarenari che distribuivano l'acqua del Tevere, prelevata all'altezza di Ponte Mollo ed opportunamente filtrata.

Fontana del Facchino
Fontana del Facchino

Con il passare del tempo la corporazione degli acquarenari divenne sempre più potente, specie dopo le vicende del tribuno Cola di Rienzo, la cui madre viveva lavando panni e portando acqua. La tradizione vuole che la fontana del Facchino di via Lata ritragga proprio un acquarenario.

E' da sottolineare la consuetudine, invalsa dal rinascimento in poi, di celebrare la conclusione della costruzione di un acquedotto con l'erezione di una fontana sul luogo di arrivo dell'impianto nella città. Tali fontane si dicono appunto, di mostra.

Proposte didattiche

Approfondimenti

L'autore

Prof. Arch. Renata Bizzotto

Docente di “Rilievo dell’Architettura” presso la facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Consigliere Nazionale del CNAPPC dal 1997 e presidente del Dipartimento ”Formazione e Ricerca scientifica”. Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma dal 1994 al 1997. Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Acquario Romano s.r.l.

Saggi:

Disegno e Progettazione - in collaborazione - Dedalo libri ed. Bari 1967

Lo studio professionale di progettazione - in collaborazione - NIS ed. Roma 1984

Vani e infissi - Edizioni Kappa. Roma 2000

Le Porte di Roma: San Sebastiano, San Paolo, Tiburtina - Edizioni Kappa. Roma 2001

L’Ospedale di S.Spirito - Edizioni Kappa. Roma 2001
Hanno collaborato:

Filippo Lauri, Filippo Giordano, Elisa Manconi, Francesco Moles, Giovanni Nusca, Marco D'Onofrio, Luca Piccioni, Alessandro Anzini.