Il Mediterraneo -
L'età dell'impero romano

A cura del Prof. Arch. Renata Bizzotto
Con la collaborazione dell'Arch. Maria Letizia Mancuso

Al lungo e prospero periodo di predominio greco, subentra la nascente potenza romana. Roma, dalla data della sua fondazione, ipotizzata nel 721 a. C. e ancora avvolta da miti e leggende, stretta fra i popoli Etruschi a nord e la Magna Grecia a sud, è stata per lungo tempo impegnata a crearsi uno spazio vitale fra le bellicose popolazioni italiche: le lunghe e sanguinose guerre contro gli Equi, i Bruzi, i Sanniti e i Latini terminarono solo nel 305 a.C. e da questa data inizia la sua politica espansionistica.

Tavola Peutingeriana. Copia del XIII secolo di un tardo originale romano

Il primo contatto pacifico con le colonie greche risulta essere nel 326 con la città greca di Neapolis che, per favorire l'alleanza con Roma, espulse la guarnigione sannita.

Nel 312 il censore Appio Claudio, ancora in guerra coi Sanniti, inizia la costruzione della prima consolare che da lui prese il nome, la strada costiera da Roma a Capua, poi prolungata fino a Brindisi, uno dei porti che fino ad allora erano serviti come punto di sbarco e che diventerà per i Romani, porto di imbarco per colonizzare i Balcani e la Grecia; nel 306 è realizzata la via Valeria, strada militare che congiungeva Roma all'Adriatico, scavalcando gli Appennini; vengono poi in successione fondate colonie latine come Sora, Alba Fucenzia, Carseoli, Narni.

All'inizio del III secolo inizia il confronto con le città della Magna Grecia ed è proprio la loro divisione interna che consente a Roma di sfruttare a suo favore alleanze e prove di forza.

L'ultima colonia greca a cadere sotto il dominio di Roma sarà proprio Taranto, malgrado l'aiuto di un formidabile esercito, fornitole da Pirro, re dell'Epiro; l'odio delle popolazioni autoctone che cercarono in Roma la rivincita contro le colonie greche e la fedeltà di Capua e Napoli consentirà a Roma di uscire vittoriosa dal primo confronto con un potente ed organizzato esercito ellenistico.

Unificata l'Italia, Roma si proietterà sul Mediterraneo, affrontando dapprima Cartagine con lunghe e sanguinose battaglie navali e terrestri e creando, dopo averla sconfitta, il più grande e duraturo impero mediante un'intelligente politica di alleanze e protettorati: dalla Spagna alla Britannia, dalla costa africana all'Europa centrale, all'Asia Minore.

Roma avrà la capacità di assorbire cultura, religioni, tipo di amministrazione dei popoli conquistati, esportando la propria lingua, la tecnologia e il proprio diritto.

Potenzierà città già floride o fonderà nuovi insediamenti militari che si trasformeranno da avamposti in floride colonie. La "pax romana" consentì una profonda unificazione di costumi e cultura; in particolare l'architettura, avvalendosi anche delle imponenti costruzioni lasciate in tutti i territori conquistati, divenne motivo di confronto e di crescita. Ogni città, soggetta ai romani, si arricchì quantomeno di un foro, di teatri, templi, terme strade, acquedotti e fognature.

Proposte didattiche

Approfondimenti

L'autore

Prof. Arch. Renata Bizzotto

Docente di “Rilievo dell’Architettura” presso la facoltà di Ingegneria, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Consigliere Nazionale del CNAPPC dal 1997 e presidente del Dipartimento ”Formazione e Ricerca scientifica”. Presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma dal 1994 al 1997. Presidente del Consiglio d’Amministrazione dell’Acquario Romano s.r.l.

Saggi:

Disegno e Progettazione - in collaborazione - Dedalo libri ed. Bari 1967

Lo studio professionale di progettazione - in collaborazione - NIS ed. Roma 1984

Vani e infissi - Edizioni Kappa. Roma 2000

Le Porte di Roma: San Sebastiano, San Paolo, Tiburtina - Edizioni Kappa. Roma 2001

L’Ospedale di S.Spirito - Edizioni Kappa. Roma 2001
Hanno collaborato:

Filippo Lauri, Filippo Giordano, Elisa Manconi, Francesco Moles, Giovanni Nusca, Marco D'Onofrio, Luca Piccioni, Alessandro Anzini.